L'obiezione di coscienza
Adesso che anche gli autisti di autobus volevano fare gli obiettori, mi domando: giusta l'obiezione di coscienza, ma perché uno non dovrebbe sopportarne le conseguenze?
Prendiamo i ginecologi, ad esempio. Il SSN ti assume per fare un certo lavoro. Non lo vuoi fare, non ti piace? Benissimo, sei libero di trovarne un altro. Non puoi rompere le scatole facendo qualcosa sì e qualcosa no, come ti comoda.
A voi autisti non piace la pubblicità? Bene, licenziatevi e andate a guidare un camion o un taxi.
Lasciando perdere tutti i casi di falsa coscienza, in cui prevalgono altri fattori (pressioni politiche o religiose, o semplice disinformazione), l'obiezione, secondo il mio modestissimo parere, ha un senso solo per cose che qualcuno ti può costringere a fare, com'era ad esempio il servizio militare prima che sospendessero il servizio di leva*. E in ogni caso chi la pratica deve essere pronto a sopportarne le conseguenze, altrimenti si tratta solo della pretesa di una dispensa dallo svolgere il proprio lavoro.
Bello sarebbe allora poter addurre motivazioni religiose per saltare le riunioni noiose, o i compiti troppo faticosi. Al solito, perché l'una cosa sì e l'altra no?
(*) per furor di gioventù, ardente mi convinsi a non fare il militare. Bei tempi...